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I funghi e la luna

Molto si è scritto e si continua a dire a proposito dell’influenza della luna sui funghi, dopo 30 anni di accanita passione di ricercatore di funghi, provo a riassumere e condividere le mie esperienze sul campo in questo thread.

Innanzi tutto ho constatato che da una specie di fungo all’altra la crescita varia notevolmente nei tempi rispetto alle fasi lunari e non si può perciò troppo generalizzare, si pensi per esempio alla cortissima vita del Coprino Chiomato e alla lunga vita e stagione dei Pleurotus.

Forse un’analisi più semplice potrebbe essere fatta sui vegetali in genere per la loro maggiore omogeneità e quantità di parametri macroscopici che si possono osservare, dalla semina al crescere dei germogli, fioritura ed infine la fruttificazione.
Con i funghi questo non funziona per la loro variegata morfologia e struttura (micelio – ife – carporforo – spore), che ne complicano la sistematica e conferiscono loro persino degli attributi animaleschi, facendone un regno a parte.

Dopo aver letto i contenuti di questa risorsa web: “Appunti di Astronomia” ci si potrà rendere conto che le fasi lunari generano oltre alle visibili maree,,,

Le maree sono l’effetto più tangibile dell’influenza esercitata dal Sole e dalla Luna sul nostro pianeta, e sono quindi causate in maniera diretta dalla forza di gravitazione universale che vuole due qualsiasi corpi attrarsi in maniera reciproca in funzione della propria massa e della distanza che li separa … leggi tutto..: “Appunti di Astronomia

,,,anche dei meno visibili spostamenti di grandi masse di umidità estratta dal terreno da substrati più profondi, dove si era accumulata per le piogge precedenti, ricadenti poi sul terreno stesso sotto forma di brina irrorando ripetutamente i substrati meno profondi (…durante queste “maree mattutine di umidità che sale e poi si condensa al caldo del sole e ridiscende sul terreno”), dove vegetano i miceli dei funghi.

A distanza di alcuni giorni dall’inizio di questo fenomeno (intorno al secondo quarto di luna nuova), si può programmare una proficua escursione nel bosco alla ricerca dei funghi spontanei.

La mia abituale zona di ricerca è la zona di San Marco in Lamis, alcune mattine andando da Foggia verso San Marco si vede una densa coltre di nebbia alta 100/200 metri ai piedi di San Marco in Lamis, mentre le cime dei monti emergono nitide sullo sfondo e questo è appunto uno dei momenti in cui queste maree aeree sono visibili.

Di lì a pochi giorni si potranno fare delle raccolte abbondanti di Pleurotus che è il fungo per eccellenza di Foggia e dintorni.

Cercando di fare di tutta l’erba un fascio si immagini di tenere relativamente nella norma e/o di poco scostanti tutti gli altri parametri micro e macro-climatici i.e.:
– Venti moderati;
– Piogge regolari;
– Habitat omogeneo;
– Temperature moderatamente scostanti di giorno in giorno nelle stagioni.

…Considerando quindi la maggiore irrorazione del microclima dei funghi durante queste maree aeree, avremo una crescita esponenziale intorno ai periodi in cui si verificano mensilmente le maggiori attività qui descritte e che “generalizzando” un po coincidono con il plenilunio.
Di qui il detto popolare che i funghi crescono insieme con la luna, ma questo è solo un fattore coadiuvante che concorre alla crescita dei funghi.

La conferma di quanto concludo “generalizzando” è che mi è capitato spesso di trovare i funghi attaccati dalle larve nell’ultimo quarto di luna, quando questo fenomeno è poco intenso e quindi i funghi soffrono essendo privi di difese per mancanza d’acqua.

8 comments to I funghi e la luna

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