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Funghi spontanei - Gargano

Dopo gli articoli correlati:

  1. Conservazione – Ricette
    [Funghi in polvere, bagnomaria, surgelazione] Habitat
  2. I Funghi e la luna – dove riporto la ripresa dell’attività fungina sul Gargano, bloccata quasi da un’estate alquanto arida, avvalendomi nei commenti dei risultati di alcune escursioni “A Funghi” nel mese lunare Settembre/Ottobre 2013

… continuo in questo articolo la pubblicazione cronologica dei rinvenimenti autunnali con relative (per me) nuove determinazioni:

  1. Pleurotus Eryngii
  2. Calocybe Constricta
  3. Pleurotus Eryngii Var. Ferulae
  4. Melanoleuca Grammopodia
  5. Leucopaxillus lepistoides
  6. Lyophillum decastes
  7. Porcini
  8. Hericium Clathroides
  9. Craterellus Cornucopioides
  10. Clitocybe Alexandri
  11. Cantharellus Friesii
  12. Clitocybe Gibba
  13. Lactarius Tesquorum
  14. Boletus Lepidus
  15. Ganoderma Lucidum
  16. Clitocybe Geotropa
  17. Pleurotus Eryngii – Confronto
  18. Tricholoma Georgii
  19. Entoloma Clypeatum
  20. Morchelle di vari tipi
  21. Porcini di vari tipi
  22. Leucopaxillus Macrocelaphus
  23. Boletus Luridus
  24. Lactarius Volemus
  25. Boletus-Fetchneri -/- … Commestibilità
  26. Amanita Caesarea
  27. Lepiota Procera
  28. Boletus Regius
  29. Boletus Erythropus
  30. Entoloma Lividum
  31. Psalliota Campestris Var. Radicata
  32. Boletus Impolitus
  33. Hydnum albidum

Pleurotus Eryngii:

Nella foto a sinistra il fungo ritrovato è quasi invisibile, a destra il fungo è stato estratto dal terreno ed adagiato esattamente dove era cresciuto.

Ndr:
Le didascalie: “Parcheggio A Pagamento” e “Parcheggio Libero”, dove ha parcheggiato l’auto il Sig Giovanni Pallara sono chiaramente sarcastiche, vista l’alta concentrazione di “Fungaroli” che affollano quell’altopiano, quasi che il Pleurotus Eringii cresca soltanto su quel versante, credenza rafforzata dalla presenza di una sbarra montata dai pastori che hanno la concessione di pascolo su quel versante.

Neanche alla sbarra della Forestale “Tre Confini” [Carpino, Ischitella, Vico del Gargano] ho mai visto tante auto parcheggiate in periodo di Ovuli e Porcini.

Imported from the blog Spreading The BLOB
[ http://tcp.c-php.com/wp/?p=4349 ]..:
Funghi spontanei – Gargano
BY VITTORIO OGNISSANTI, ON OCTOBER 14TH, 2013*
Questo sopra è il post iniziale di questo articolo che mostra la miniera dei Cardoncelli della provincia di Foggia (Inizio Valle dell’inferno da sopra) e si completa a questo stesso indirizzo con il titolo: Pleurotus Eryngii – Confronto


Calocybe Constricta
:
[Commestibile di discreta qualità.]
Raccolta consigliata solo in pascoli boschivi ed in forma limitata ad esemplari giovani e non larvati, le larve di questo fungo sono concolori alla carne e poco visibili.
 Prima raccolta, 15 Ottobre 2013
 Calocybe constricta, 2° raccolta, stesso luogo, 3 settimane dopo.


Pleurotus Eryngii var. Ferulae:


I resti della ferula danno l’idea delle dimensioni dei carporfori qui sopra fotografati 🙂


Melanoleuca Grammopodia
Agarico dal piede striato

Il gambo è striato-/-solcato verticalmente … Carattere Determinante.
Carporfori di grandi dimensioni, ma poco carnosi.
Habitat: Pascoli e prati di Bosco Quarto in cerchi.
Estate-Autunno.
Commestibile solo il cappello.


[Mercoledì, 16 Ottobre 2013]
Leucopaxillus lepistoides:
Descrizione concordante perfettamente su quanto pubblicato al link..: wwv.euganeamente.it/leucopaxillus-lepistoides/#sthash.YsOGoc19.rRFn4SDK.dpuf e togliendone il privilegio della sua unicità come luogo di vegetazione, in quanto da me ritrovato in territorio montuoso adiacente a San Giovanni Rotondo (FG):

Foto 1: Orlo involuto, lamelle fittissime, areole come nel Polyporus Ovinus, residui di terra molto persistenti nel gambo.

Foto 2: Lamelle che si staccano in blocco, sfumatura di verde azzurro chiaro alla base del gambo tagliato, cuticola separabile, carne bianca, lamelle crema.

Foto 3: Alla base del piede nelle quattro sezioni è visibile un lento viraggio al verde azzurro per 4/5 mm

Foto 4: Altra vista che mette in evidenza le areole del cappello.
Sporata in massa BIANCA.

Ringrazio per il contributo al rinvenimento il Sig Giovanni Pallara (Foggia) ed il micologo Emiliano Ferri (Manfredonia – Foggia) che conclude scrivendomi:
… Se le lamelle presentavano riflessi verdognoli, posso confermarti che si tratta della rara specie Leucopaxillus lepistoides (di discreta/buona qualità).
In Leucopaxillus lepistoides è possibile ravvisare un debole viraggio al verde anche nella carne.
La cuticola separabile è un’altra caratteristica ravvisabile in Leucopaxillus lepistoides.

… (Terzo ritrovamento) 19 Ottobre 2013 Dopo aver cotto , arrostito e mangiato l’ultimo rinvenimento, ho trovato degli esemplari più grandi e il viraggio al verde azzurro, seppure lieve, è più rilevabile nei carporfori più maturi e ne costituisce una caratteristica primaria per l’identificazione.
Le caratteristiche organolettiche
(Ovviamente soggettive) sono buone e del tipo delle lepiste/clitocybi, ma molto più consistente nella carne e viscido come i boleti.
Leucopaxillus lepistoides è difficilmente attaccato dalle larve e si presta all’essicazione conservando piacevolmente i suoi odori originali.

[Martedì, 22 Ottobre 2013]
Lyophillum decastes
SpinaroloCardoncello di bosco
Il Lyophillum decastes è comunemente chiamato: “Spinarolo” nel Gargano, anche se in realtà nel resto dell’Italia viene così chiamato il Tricholoma Georgii che è anche presente da queste parti assieme al Clitopilus Prunulus ed entrambi poco conosciuti.

Data la faciloneria di alcuni Fungaroli occasionali della Domenica, mi sono lanciato con passione a determinare questa specie che presenta qualche modesto rischio di scambio con alcuni Entoloma di cui è sconsigliabile la Raccolta Autunnale, alcuni addirittura chiamano l’ottimo Entoloma Clypeatum primaverile, anche SPINAROLO.
Spero dunque di rapportare la mia esperienza per il beneficio di qualche raccoglitore improvvisato o poco esperto.
Raccogliere dunque solo esemplari agglomerati/conglobati e formati da almeno 3 carporfori e osservare il colore delle lamelle che non deve essere rosa, ma crema/grigio senza una componente rosa.

La descrizione (…personale) che ho ricavato da questa determinazione è:

Fungo omogeneo, cappello 3/8 cm campanulato grigio/marrone, lamelle fitte crema, spore bianche, gambi distinti e confluenti, pieni – fibrosi, carne di buon sapore di mandorle, croccante, tenace alla masticazione, grato e forte.
Odore fungino e vagamente di mandorle, come in molte Clytocibe.

Lyophillum decastes lasciati a sporare in un vassoietto di legno su cartoncino bianco e nero:

Un pugno di 3 gruppetti di L. decastes

Rimozione dei Carporfori per visualizzare la sporata di massa che è BIANCA

Osservazioni:
Il fungo è omogeneo, per cui il gambo si spezza con fratture fibrose-sfilacciate e non si stacca dal cappello per torsione, esattamente come avviene con il Pleurotus Eryngii di cui ha anche il colore del cappello ma non la forma (… qui campanulata come i giovani Tricholoma Terreum e cuticola poco separabile.) e la taglia (… molto più piccola del Pleurotus Eryngii).

Gli esemplari non aggregati sono altri funghi, come detto prima, forse del genere Entoloma, che assomigliano al Lyophillum decastes per il colore del cappello e portamento e non vanno raccolti, le tonalità di colore del Pleurotus Eryngii ed il portamento più esile e a gruppetti sono elementi distintivi per determinare il Lyophillum decastes.

In altre parole un gruppetto di L. decastes sembra una miniatura di un gruppetto di P. Eryngii (…con un po’ di fantasia) come talvolta capita.

Caratteristiche Organolettiche:
Incalliti cultori dei Pleurotus mi hanno dichiarato che questi funghetti sono più prelibati dei cardoncelli, ma data l’esiguità del fungo si può pensare a ricette da degustare senza pretese di corposità di pietanza.
Dall’assaggio che ho fatto per la sistematica (Si assaggia un pezzettino del fungo crudo, lo si mastica e se ne rileva il sapore sul palato, per confrontarlo con quello che si trova nelle descrizioni di morfologia sistematica, disponibili anche sul web, dopo la masticazione non si dovrebbe deglutire, ma rigettarlo per limitare gli eventuali piccolissimi danni che un pezzettino di fungo, forse tossico, potrebbe causare all’organismo.), posso ben credere all’eccellenza di questo fungo, gli esemplari che avevo raccolto e che mi sono serviti per la determinazione qui relazionata, oltre che essersi appassiti, erano insufficienti anche per una degustazione culinaria.

Ringrazio il caro amico Emiliano Ferri per il parere concorde espresso per corrispondenza.

[Mercoledì, 23 Ottobre 2013]
Oggi sono uscito di nuovo cambiando programma da Ferula/Eryingii (…che possono aspettare) a boletus, visto che i segni negativi per la crescita dei super-boleti stanno crescendo (Larve e invasione del bosco da parte di Armillaria Mellea)
Per inciso mi ha molto entusiasmato il ritrovamento del Boletus Reticolatus tra gli altri nobili della specie.
Comunque ho raccolto di nuovo il Lyophyllum decastes (esemplari meno esili di quelli fotografati qui sopra) e questa volta me lo sono cucinato alla pizzaiola per cena e devo dire che è veramente buono e conserva sapori ed odori aggiungendosi un retrogusto di anice fruttato come nella Psalliota Arvensis, forse sottratto alla vicinanza nel cesto di alcuni esemplari di questa che ho anche raccolto, in verità l’odore dell’anice l’ho rilevato lavando il Lyophyllum da solo sotto acqua corrente calda ed è persistito nei funghi lavati prima e dopo cottura.
Indubbiamente è più buono del Pleurotus Eryngii

Boletus Reticulatus [Giovedì, 24 Ottobre 2013]
Nonostante la taglia appariscente, sono solo 5 kg di boleti per lo più Boletus Reticulatus, notoriamente di peso specifico inferiore agli altri boleti del gruppo edulis.
Nella prima foto si nota la grandezza del cappello del boleto, nato al piede dell’albero, quasi uguale al diametro dell’albero stesso.

[Venerdì, 25 Ottobre 2013]

[Domenica, 27 Ottobre 2013]

[Sabato, 2 Novembre 2013]




[5 Novembre 2013] → Fa freddo e ormai ci vuole il lanternino per trovare qualche boleto nelle zone in quota ed esposte a SUD del Gargano, in compenso si possono trovare delle Russule e dei Lattari sopravvissuti alla calura degli ultimi giorni …
5 Novembre 2013 l'estate sta finendo...

E questi sono gli ultimi del 2013 […Venerdì 15 Novembre]:


[Domenica, 3 Novembre 2013]
Hericium clathroides – Bosco Quarto
La mia foto è ravvicinata su di un rametto di questo fungo per cercare di mostrare gli aculei a pettine che ne sono un carattere distintivo per l’identificazione.
Questo è il terzo anno che trovo e raccolgo tra i faggi di Bosco Quarto questo fungo.
Più informazioni … All About MushroomAltre Immagini

Nel riquadro a sinistra in basso, copiato nella foto del particolare ingrandito, l’immagine dell’intero fungo come appare sul tronco del faggio.


[Domenica, 10 Novembre 2013]
Craterellus cornucopioides
[Trombette dei morti]

Cercando qualche residuo della fioritura dei boleti autunnali ed aguzzando la vista, dopo aver rinvenuto in un bosco misto di lecci sempreverdi 2 esemplari di Ganoderma Lucidum e tre pregiatissimi porcini del tipo Boletus impolitus, ho rinvenuto invece un pugno di Craterellus cornucopioides per la prima volta, dopo tante ricerche all’improvviso e soprattutto cercando altro, ho visto questi ciuffetti neri e per la verità in apparente cattivo stato, alcuni erano quasi marcescenti, altri poi asciugati a casa sono qui di seguito fotografati frammisti ad alcuni (Cantharellus cibarius) Galletti per dare un’idea di contrasto e dimensione:

Purtroppo il fungo si presenta alquanto male la prima volta per i colori molto scuri, ma anche il tartufo nero di Norcia è nero, basta odorarlo che ad un palato educato a valutazioni organolettiche, viene l’acquolina in bocca.
Questo è quanto mi è successo odorando questi deliziosi funghetti, conosciuti come il Tartufo dei poveri.
Odore dolce e corposo come in alcuni prataioli spontanei, ma almeno tre volte più intenso.
… domani risotto 🙂

… [14 Novembre 2013]
Il fungo da fresco è più o meno fruibile in cucina come il Cantharellus cibarius, ma essiccandolo e riducendolo in polvere ed utilizzandolo a fine cottura se ne esalta il sapore ed il profumo.

[Venerdì, 22 Novembre 2013]
La febbre dei porcini sembra essere ormai datata alla settimana scorsa, oggi sotto la pioggia inzuppati di acqua ho trovato diversi esemplari di lattari a lattice rosso ed uno troneggiava una grossa pietra essendo sbucato da un foro della stessa…

.
..
… Non è mancato un nuovo incontro:
Clitocybe alexandri
La più grande clitocybe qui fotografata accanto a quattro esemplari di Clitocybe inversa

[Reviewed on 1st Jan 2015] Alla luce della fotografia di poca qualità, non consiglio di prenderla come un buon riferimento, infatti a memoria ricordo che il fungo era molto sporco e pregno di acqua, oltre al fatto che la foto è stata presa con scarsa luce e con cellulare sprovvisto di flash … Google restituisce immagini molto più affidabili in questo caso 🙁
Solo l’assoluta certezza di non confonderlo con la Clitocybe Nebularis può condurci un pochino avanti verso l’identificazione di questo fungo secondo me, ritornando sull’idea di imparare ad identificare prima i funghi pericolosi e poi quelli commestibili, per applicare la tecnica dell’esclusione o come la chiamo io ..: “Se non é zuppa, allora sarà pan bagnato” a meno di non ricorrere ad esami di laboratorio micologico.
Le risorse a disposizione per questo micete sono alquanto scarse e controverse persino sulle sue caratteristiche organolettiche, come anche suggerisce Uno dei pochi video che si reperiscono in rete su questo fungo.
Non mi è ancora riuscito di rinvenirne altri nella stazione di crescita a me conosciuta 🙁

I due pezzi del cappello mancanti, (nella stessa foto), sono adagiati sotto il piede del gambo e mostrano rispettivamente il colore del cappello e le lamelle che si staccano a pacchetti alla pressione del dito.

Altre specie rinvenute nello stesso giorno:
Hydnum repandum, Vari lattari di conifere (…lattice rosso), Psalliota abruptilea, Tricholoma terreum, Clitocybe inversa, Lepista panaeola, Boletus granulatus.


[Sabato, 30 Novembre 2013]
Cantharellus Friesii
Altro che tormentato nella forma, questi galletti sono tormentati dalla neve…

Altri funghi rinvenuti nel bosco ancora parzialmente innevato:
Varie lepiote, prataioli, Ganoderma lucidum, vesce, Hydnum repandum, Clitocybe maxima


[Domenica , 8 Dicembre 2013]
Funghi ritrovati:
[Non commestibili]
– Clitocybe Nebularis 2 esemplari soltanto sfuggiti alla raccolta fatta in una locazione di dimora abituale (C’è ancora chi li consuma inpunemente?).
– Una specie non identificata/dubbia di galletti, sotto conifere.

Funghi commestibili:
Galletti, Russula delica, Tricholoma russula – terreum, lattari (Lattice rosso), lepista nuda – panaeola – inversa, lepiote (Di piccola taglia), Hydnum repandum, Boletus granulatus, Calocybe contricta (Ancora abbondante), Pleurotus ferulae (Scarsi)

Clitocybe Gibba
Habitat: “Mission Impossible”
Querce con rovi di Spina Christi – Ginestre – Biancospini []



[Domenica, 22 Dicembre 2013]
Lactarius Tesquorum
E venne il giorno che finalmente ho rinvenuto il famoso “Fugnh d’ Ru’sleh”
L’habitat sembra essere un tendone di cisto dentro cui ci si muove a fatica come quasi “nuotando” tra gli arbusti alti oltre un metro, come si evince nella foto.

Le foto dei funghi offrono pochi dettagli data la poca luce che filtra attraverso questa coltre di verde intenso, per più informazioni e dettagli si può visitare la risorsa web a questo LINK.


Insieme con il Lactarius Tesquorum ho rinvenuto e raccolto qualche Tricholoma Terreum che è stato alquanto provvidenziale per il successivo utilizzo,,, (Misto Sottolio) per smorzare un po’ l’amarognolo di questo tipico lattario, apprezzatissimo in diverse altre regioni d’Italia.
Secondo diversi autori il Lactarius Tesquorum , al pari delle altre specie che emettono lattice sulle tonalità del bianco, è da considerare tossico. Nel Salento è invece molto apprezzato e consumato; viene chiamato “marieddhu” per il tipico sapore amaro, si raccoglie nella macchia da cui anche il nome di fungo “te mucchiu”. I raccoglitori sanno che si trova solo sotto cisto sia Cisto Salvifolius che Monspeliensis. Di recente la Regione Puglia ha incluso il L.Tesquorum nella lista dei funghi commercializzabili nel territorio pugliese.
Tricholoma Terreum

Il mio amico immaginario intanto raccoglieva nel lecceto adiacente un po’ di Boletus lepidi (Leccini), qualche galletto, qualche Ordinario (Clitocybe Geotropa)

…[Domenica, 29 Dicembre 2013]
Corbezzoli che annata funghereccia



[Domenica, 29 Dicembre 2013]
Funghi Leccini [Boletus Lepidus]
Il leccio ospita anche altre specie di boleti, in questa stagione però il Boletus Lepidus è il più frequente ed abbondante, anche se è possibile trovare ancora qualche eccellente Boletus Impolitus oltre a Tricholoma Russulae, Galletti, Pleurotus e varie specie di Steccherini 🙂

Habitat Corbezzoli e Funghi Leccini

Funghi Leccini
… [Domenica, 12 Gennaio 2014]
E sono ancora vivi e vegeti insieme agli ultimi Steccherini:


[Domenica, 5 Gennaio 2014]

Habitat del Ganoderma Lucidum ↓
 Habitat
Tutte le risposte sul Ganoderma Lucidum che non ancora rispondono a Queste Domande

[Domenica, 5 Gennaio 2014]

Clitocybe Geotropa

Nello stesso habitat (Metri ~ 550 slm) del Ganoderma Lucidum e nello stesso giorno.
Località: Bosco dell’Uomo MortoVieste

[Mercoledì, 6 Febbraio 2014]
Pleurotus Vari … a completamento del post introduttivo sul Pleurotus Eryngii in questo thread..:
 Ferule

Le due immagini sopra a questa didascalia mostrano solo funghi di Ferula, questo video mostra un ritrovamento di Pleurotus Eryingii var. Ferulae di taglia grande scampati alle mie visite abituali e precedenti perchè ben nascosti sotto un germoglio nuovo di Ferula.

Per un confronto con i Cardoncelli, visionare il post su Facebook ..:
[https://www.facebook.com/photo.php?v=793694300657471&stream_ref=10]

I funghi presentati in successione in questo video sono tutti Pleurotus Eryngii var. Eryingii e fortunatamente un cardo, appunto Eryngium Campestre L. su cui il video indugia, era nelle vicinanze di due piccoli cardoncelli completo di fusto essiccato dalla scorsa estate e di rosetta basale germogliata di recente.

Le differenze macroscopiche che distinguono per sommi capi le due specie sono:
La taglia – più grande nei funghi di Ferula.
Il cappello – di colore castano -/- marrone -/- scuro (a volte crema-sfumato nella var. Ferulae), ma con toni tendenti al grigio scuro o topo/nerastro nei cardoncelli.
Le lamelle – crema nei funghi di Ferula, mentre nei Cardoncelli sono molto fitte ed inizialmente biancastre, mentre a fungo maturo tende al grigiastro piuttosto che al crema carico.
Il sapore – neutro nel Cardoncello e dolce nel fungo sotto Ferula
La carne – elastica e coriacea nel fungo di Ferula anche dopo cottura e molto dolce, mentre quella del Cardoncello dopo cottura è molto più tenera, poco dolce e si amalgama meglio in diverse ricette.

Osservazioni:
Il Pleurotus Eryngii var. Eryngii potrebbe essere scambiato con altre varietà di Pleurotus anche commestibili, ma la taglia modesta, la poca fibrosità da cotto, il sapore non invadente, l’odore neutro-fungino, le fitte lamelle biancastre e infine la presenza dell’Eryngium Campestre dovrebbe fugare ogni perplessità, questo cardo in realtà è un’infestante ombrellifera cammuffata da cardo ed è perenne, ciò vuol dire che la pianta è sempre presente durante tutto l’anno con qualche sua parte visibile.

Lo stelo principale si secca e resiste fino a quando viene rotto e trascinato dal vento ed in quel momento la pianta ha spesso germogliato un nuovo getto di rosetta basale sulla propria radice, come mostra questo video.

* Il fungo che più rassomiglia al Pleurotus Eryngii var. Eringii (Cardoncello) è la varietà Thapsiae.
La poca presenza di Eryngium Campestre L. in un luogo di abbondante fioritura di Pleurotus E. var. Thapsiae è un indizio importante per l’identificazione.

[Google Search Result]
MICOLOGIA – Pleurotus eryngii var. thapsiae – YouTube
► 2:38► 2:38
www.youtube.com/watch?v=fK8–AQzwFE‎
Oct 12, 2013 – Uploaded by Stefano Antonello
Eccezionale descrizione da parte del Micologo Nicola Amalfi di una specie fungina tra le più ricercate, in …

* Un fotogramma catturato dal video collegato qui sopra:

Eryngium, Thapsia e Ferula a Confronto:
… Aggiungo le seguenti immagini a completamento di questa breve dissertazione sui Pleurotus più confusi del Gargano e intanto per evidenziare le macroscopiche differenze delle piante ospiti, tutte ombrellifere.
Eryngium Campestre


Ciuffi di Ferula Communis tra Thapsia Garganica
I ciuffi filiformi e vaporosi appartengono ad una getto basale di Ferula Communis, gli altri rametti sono invece di Thapsia Garganica.

Le prime due foto da sinistra in alto ritraggono delle Thapsiae
La penultima foto a destra in basso è una Thapsia.
L’ultima foto è un intreccio di chiome basali di ferula e tapsia, le foto rimanenti ritraggono ferule.

A colpo d’occhio le Ferule sono molto più alte e superano abbondantemente i due metri di altezza, mentre le Thapsiae non superano in altezza il metro e mezzo.

[… 15 Maggio 2014]
Ed ecco finalmente una Thapsia Garganica fiorita:

.
..
..: Da non confondere con il Cardoncello vegetale mangereccio Scolymus Hispanicus
 Video YouTube


Tricholoma Georgii


[Added to YouTube on April 7th 2014]


Entoloma Clypeatum
Fungo del Melo ed altre rosacee [Simbionte]
Il fatto che sia un fungo simbionte spiega la sua scomparsa in zone adibite e modificate allo sfruttamento intensivo di alcune zone boschive del Gargano come pascolo.

Gli animalisti e gli accaparratori di territorio ci faranno ritrovare con i cinghiali a rovistare tra i bidoni di spazzatura, su strade, autostrade e sulle spiagge 👿

A qualcuno potrebbe anche piacere

Facebook..?


Morchelle

[Tra un post e l’altro]
Ieri, 25 Maggio 2014..:
Leucopaxillus Macrocephalus, Galletti, Coprinus Comatus, Tricholoma Georgii, Varie Russule, Clavaria Ramaria, Boletus Appendiculatus, Amanite Falloides – Verna, Amanitopsis Umbrinolutea

Porcini
[4 Giugno 2014]
E si allarga finalmente il menu, oltre ai galletti e qualche prugnolo ritardatario, sono fioriti i primi porcini della stagione 2014, solo però nelle zone più calde ed assolate vicino al mare, visto il freddo del mese scorso sul Gargano, infatti la volata di Maggio è saltata.


Leucopaxillus Macrocelaphus
[15 Giugno 2014]
Un secondo ritrovamento sotto quercia sembra non aggiungere nulla di nuovo a quanto descritto nel post video di una settimana fa.
Purtroppo pioveva e non ho potuto fare neanche una foto.




[20 Giugno 2014]


Lactarius Volemus

[29 Giugno 2014]
Questo sì che è un fungo capriccioso, altro che porcini, il rinvenimento precedente risale a 25 anni fa.
Nel cesto sono visibili anche i seguenti funghi:
Boletus Edulis e Luridus, alcuni Galletti, alcune Russule, diverse Amanitopsis.

…Altre foto di L. Volemus



Boletus Fetchneri
[3 Agosto 2014]





Commestibilità
Effettivamente il B. Fetchneri è un fungo altrettanto buono come il porcino.
Se lo si fa arrosto occorre tagliare dei pezzi di spessore inferiore ad 1 cm e seguire la cottura bucherellando i pezzi con una forchetta appuntita, per facilitare la fuoriuscita delle sostanze tossiche termolabili, ne fuoriesce un liquido azzurro/verde che inevitabilmente impressiona il cuoco.

Non è detto che questo liquido azzurro/verde sia quello che contenga principi tossici, che comunque ci sono e che comunque sono contenuti in dose inferiore anche in boleti del gruppo EDULIS; è per questo che è meglio evitare di consumare i pregiatissimi porcini a pori bianchi crudi in insalata, anche se il sottoscritto lo fa in dosi inferiori a 125 grammi per persona al giorno ed include persino la mazza di tamburo nelle insalate crude.
Con funghi invece quali Galletti, alcune Russule, alcuni prataioli, Amanita Caesarea, non pongo limiti all’ingordigia.

Boletus Fetchneri
Il mio cane che è un tritatutto e nei boschi è un autentico spazzino, addenta quasi tutto (le russule virescens gliele devo strappare di bocca), ma non gli scarti di porcini che raccolgo.
http://www.cucinareconamore.it/funghi/tossicologia.htm

Estratto da:.. http://www.cucinareconamore.it/funghi/tossicologia.htm …Comunque se proprio vogliamo cucinare questi funghi, non devono mai essere preparati fritti o alla graticola, in quanto questi sistemi di cottura non garantiscono una perfetta eliminazione dei loro principi termolabili. (In sintesi questi funghi devono essere bolliti per 10-15 minuti con eliminazione dell’acqua di ebollizione) e dopo cotti normalmente.

Tornando agli assaggi [Arrosto su padella antiaderente] e alle colorazioni impressionanti della carne di alcuni funghi, il mio palato li ha ordinati così..:
Lactarius Deliciousus (Ne ho ancora surgelati dallo scorso autunno)
Lactarius Volemus (Freschi)
Boletus Fetchneri al pari di Edulis ed Aereus.
… Trifolati:
Soffritto di russule, clytopilus prunulus e amanitopsis, migliore di soffritto misto di boleti.








Lepiota Procera
[Discussione Facebook]
Nel seguente post su Facebook vengono mostrati alcuni esemplari di Macrolepiota Procera in uno stadio abbastanza raro, dato che i bulbi iniziali di crescita, vengono spesso non rinvenuti per il fatto che il fungo cresce da questi primordi molto velocemente per cercare il calore e la luce del sole tra l’erba che li nasconde alla vista del cercatore di funghi più attento.
Sono stato fortunato ad averli rinvenuti in un luogo ricco di humus e poverissimo di erba rasa da intensivo pascolo di ovini.
Immagini di questo fungo, ad uno stadio così prematuro, non sono reperibili in rete per un confronto visivo-fotografico.
Per utilizzare un simpatico nome emerso dai commenti su questo post di Facebook, potremmo attribuire loro il nome volgare di: “Occhi di Bue”.
Spero di rinvenirne ancora qualcuno, magari in una linea di crescita (In terra) da primordio a Mazza di tamburo fino alla forma più conosciuta di Parasole.

Ripeto qui i parametri che ne definiscono l’individuazione:
– Gambo cavo dall’inizio della formazione del gambo stesso.
– Bulbo robusto.
– Carne che si macchia lievemente di rosa alle lesioni ed all’aria dopo il taglio.
– Odore e Sapore dolce di nocciola.
Primordio di Macrolepiota Procera





Boletus Regius

Questo è veramente uno dei più bei funghi del genere BOLETUS dai colori molto vivaci.
Di questo boleto si elimina solo la punta del piede che è un po’ legnosa, negli esemplari più maturi si rimuovono i tubuli come si fà anche con i boleti del gruppo EDULIS e si possono essiccare per rimuovere le larve che ne sono ghiotte al pari dei boleti del gruppo EDULIS, ma sono più appariscenti, dato che il loro percorso è reso visibile da un forte viraggio della carne in colore rosso-mattone.
2014-09-25-565
In questa fortunata foto si possono inoltre notare dei particolari interessanti, una Limaccia che contribuisce a lasciare un po’ del fungo libero da larve strozzando il gambo dei funghi, infatti dell’esemplare di sinistra è rimasto il solo cappello che è crollato a terra senza essere invaso dalle larve, mentre l’esemplare di destra è con-cresciuto con una pericolosa Amanita Panterina.

Volendo spezzare una lancia in favore di questo B, Regius (Reale) che viene bistrattato da noi Garganici, va detto che è un fungo altrettanto buono al pari di un boleto del gruppo EDULIS, ambitissimo da larve e lumache, ma preso a calci dai Porcinisti della Domenica.

Questo fungo rilascia oltretutto un tocco di colore una volta cotto e rilascia un bel sughetto di colore giallo.





Boletus Erythropus





Entoloma Lividum





Psalliota Campestris Var. Radicata





Boletus Impolitus

I caratteri che lo distinguono sono:
– Le irregolarità (Fossette o piccoli avvallamenti) del cappello, che gli danno il nome Impolitus = Non liscio.
– Le colorazioni rosacee delle lesioni del cappello.
– Sfumature viola-rossastre del cappello e cuticola poco separabile negli esemplari giovani.
– Piede colorato di rosso sporco alla base.

Inevitabilmente i rinvenimenti dei seguenti funghi si incrociano negli stessi periodi:
– Boletus Lepidus [Leccini]
– Boletus Impolitus
– Lyophyllum decastes
Avevo tentato di evidenziare le differenze su questo blog [Capodanno 2014], ma senza approfondire e senza materiale fotografico distinto che finalmente aggiungo qui.

Secondo me sotto i lecci il Boletus Impolitus non è molto frequente ed uscendo nello stesso periodo dei LEPIDUS viene confuso e raccolto per LECCINO, sotto altre latifoglie invece cresce in microclimi distinti ed abbondanti, circa 25 anni fa facevo delle ingenti raccolte di Impolitus sul Cranio (Tre Confini) a Carpino in aree ben definite e fedeli nella fioritura Estate-Autunno.

Nella foto di Capodanno 2014 in questa lista, (Ritrovamenti nei pressi del bosco delle ginestre Capodanno 2014) forse in mezzo ai tanti Lepidus c’erano alcuni Impolitus (I tre giovani boleti in mezzo al cesto, sono senz’altro Lepidus e non Impolitus)..:
http://knowk.com/wp/wp-content/uploads/2014/02/capodanno.jpg





Hydnum albidum

1 comment to Funghi spontanei – Gargano

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